Genere: Death
Uscita: 2010 / Punishment 18 Records
Tipo: Full-length
Il nostro paese continua a sfornare ottime band in campo estremo. In questa branchia di gruppi ci sono sicuramente i salentini Stillness Blade che con questo "Break of the Second Seal" entrano di diritto nella mia personale chart di fine anno. I Nostri ci massacrano i pochi neuroni rimasti con un brutal death tecnico ma che mai si va a perdere negli inutili virtuosismi e assoli (di band così ne posso elencare a priori). Dunque i punti da anallizare sono vari, abbiamo iniziato dalla tecnica: riprendono le lezioni offerte gentilmente dagli Origin, Suffocation e i Cephalic Carnage di "Lucid Interval" (il brutal è un genere fine a se stesso, non esiste l'innovazione, o sei bravo a farlo o niente) e le riportano in modo proporzionale su disco senza creare miscugli inutili. Secondo punto: la batteria... Quanto conta l'apporto tecnico del batterista in un genere così? Chiedetelo ad Antonio Donadeo, il session drummer per questo disco, che ha suonato con Undertakers e con degli sconosciuti chiamati Vital Remains. Passaggi complicati si ma perfetti, che si incastrano nel modo migliore con gli altri strumenti. Ultimo punto, produzione: non perfetta bisogna dirlo ma grezza fino al punto giusto, riesce a mantenere il full sugli stessi schemi, rozzo, old school e violento senza cadere nelle inutili modernità. Una band da tenere sott'occhio e un full da ascoltare assolutamente per gli amanti della violenza.
VOTO: 8/10
Tracklist
1. Path of Damnation - Break of the Second Seal
2. Napalm Rain
3. Chains of Damnation
4. Black Aura Shadow
5. Materialistic Suffocation
6. Stock of Vengeance
7. Sadistic Flesh Pleasure
8. Ascension of Seven Blades - Sorrow Descends
Salvo "S."
Contatti: http://www.myspace.com/stillnessblade
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