domenica 26 settembre 2010

Recensione: Mysia - No Backwards



Genere: Death

Uscita: 2008 / self 

Tipo: Demo

I Mysia,combo proveniente dalla costa abruzzese,ci propongono una loro personalissima interpretazione del metal estremo,lasciandomi però non del tutto convinto.Alcuni spunti “salvabili” sono sparsi nelle 5 tracce (più una sesta ghost track) che compongono il loro “No Backwards” (del 2008),principalmente nelle fasi più “sparate” e movimentate,quasi ai limiti del death con spunti melodici di (vecchia) scuola svedese,e qualche parte strumentale più complessa e quasi sperimentale,mentre non mi hanno per nulla convinto le fasi “lente” ed atmosferiche,in grado di generare noia,piuttosto che inquietudine o chissà cos'altro.Ogni pezzo inizia lentamente, (apparte la terza traccia,praticamente una ballad),quasi a voler spingere l'ascoltatore a premere il tasto skip,salvo poi progredire,con maggiore velocità,con vocals crude e potenti e batteria veloce,alternando anche riff poco comuni,alcuni più riusciti,altri un po' fini a sé stessi,con qualche female vocals di tanto in tanto (forse messe un po' a casaccio,per aggiungere carne al fuoco).La produzione è sufficiente,con una voce perfettamente registrata,batteria nitida,e paradossalmente sono le chitarre e il basso ad avere suoni pessimi e mal amalgamati,risultato confusionari,piatti,e in alcuni casi anche noiosi.Gruppo con buona tecnica e tante idee,seppur non molto chiare (la stessa traccia fantasma,sorta di esperimento dark/rock/non so,sembra veramente frutto di una casuale disposizione di pattern con Cubase)...spero di sentire più in là qualcosa di nuovo con una produzione migliore (data la particolarità dei riff,dei suoni di chitarra più consoni e puliti sono necessari),e magari una maggiore chiarezza di idee...suonare una versione così originale di metal è chiaramente cosa poco semplice,ed è apprezzabile ogni gruppo che tenti di dire la sua nel modo più originale possibile...ma è anche vero che bisogna sapere cosa si sta suonando,senza dover per forza essere il più “strani” possibile solo per potersi considerare “sperimentali”.

VOTO: 5.5 / 10

Tracklist

1. Unhinge My Hate

2. Her Cold Breath

3. Red Tears

4. Existence

5. Cera Vuota

6. Dark Inside (Ghost Track)


I.B.

giovedì 23 settembre 2010

Recensione: The Blessed Hellbrigade - Two Steps To The Aim Annihilation - Metastasi



Genere: Doom Metal

Uscita: 2008 / Self

Tipo: Demo

Demo del 2008 per il duo che compone i The Blessed Hellbrigade. I Nostri ci portano nei più sconfinati abissi proponendo 3 tracce di doom/black metal. I pezzi danno un senso di asfissia e confusione, ovviamente atmosfera deprimente e glaciale. Ma il punto è questo: quando suoni un genere così è normale che le innovazioni a venire saranno poche ma è anche vero che il tendersi a ripetere a volte può anche annoiare. Ecco i TBH hanno grandi potenzialità, le vocals sono laceranti ma la musica si perde in una monotonia (soprattutto nell'ultima traccia) che ha rischiato parecchio di farmi spegnere in anticipo il lettore. Di certo è un lavoro appena sufficiente, chi non può fare a meno di queste sonorità può dare un ascolto che potrebbe appassionare. 

VOTO: 6/10

Tracklist

1. Reflex Of Light (1st step to the aim annihilation)

2. Lethargy (2nd step to the aim annihilation)

3. Metastasi


Contatti: http://www.myspace.com/theblessedhellbrigade


Salvo "S."

martedì 14 settembre 2010

Recensione: June 1974 - Storia


Genere: Altro

Uscita: 2010 / Cauldron Soundwerx Productions

Tipo: Full-length

Come descrivere la musica dei June 1974? Il progetto di Federico Romano arriva al suo prim full dimostrando già una certa maturità.

I 10 brani che compongono "Storia" includono un mix di ambient, neofolk e musica neoclassica. Sognante, sperimentale, evocativo, il Nostro trova la ricetta giusta per far innamorare l'ascoltatore. E' giusto immaginare vari scenari durante il viaggio di "Storia": un paesaggio cupo e malinconico, una città in rovina oppure il semplice tramonto. Ipotesi che vanno e vengono durante l'esecuzione dei brani, possibilmente da sentire a occhi chiusi. Un disco che racchiude la libertà e la visione artistica di certe persone, creare musica senza basarsi su nessun genere, riuscire a superare i propri limiti. Un album che sia curiosi che appassionati dei generi citati su possono ascoltare, basta mettersi l'anima in pace e trovarsi nell'atmosfera giusta. Potremmo chiarma un'esperienza uditiva.

VOTO: 7/10

Tracklist:

1.  Nostalgia Moderna

2.  Son Of The Horizon

3.  Incantations

4.  The Suicide Of Virgina Woolf

5.  I'll never forget you

6.  Trance

7.  Diamond

8.  Road to perdition

9.  Storia

10. My litlle sad invisible town


Salvo "S."


Contatti: http://www.myspace.com/june1974music



mercoledì 8 settembre 2010

Recensione: The True Endless - Taurus Live Ritual



Genere: Black

Uscita: 2010 / Huginn Productions

Tipo: Live album

E' la prima volta che mi trovo dinanzi a un live album. Questa occasione me l'hanno data i True Endless, band dove milita M (Opera IX). Che dire sul prodotto? Innanzitutto da notare la discreta registrazione, si riescono a distinguere gli strumenti (nonostante in numerosi casi andiamo incontro ai classici fischi e ronzii) e la voce di M. è una sicurezza, fredda e mai sottotono anche quando va nei puliti. Anche gli altri componenti si dimostrano pronti e sbagliano poco e niente nei 36 minuti che ci accompagnano, batteria inclusa (si forse sono un pò pignolo in questo caso ma l'ascolto di quel Live In Marseille mi traumatizzò leggermente facendomi rivalutare parecchio i live album). Sinceramente ascoltare per la prima volta una band con un live album non è il modo migliore di presentarsi ma nonostante tutto i Nostri sono riusciti a convincermi e penso che questo disco si può considerare sufficiente. Ovviamente il giudizio definitivo lo darò all'ascolto di un full e/o EP. Godibili.


VOTO: 6/10


Tracklist

1. Under the Horned Waning Moon

2. The Mission

3. The Last Days Of Apokalypse

4. Black Flagellation

5. Margoroth

6. Al Fock d'la vita

7. Dominions of Euphonia


Salvo "S."

Contatti: http://www.myspace.com/thetruendless

mercoledì 1 settembre 2010

Recensione: The Foreshadowing - Oionos


Genere: Doom

Uscita: 2010 / Cyclone Empire 

Tipo: Full-length

Recensione che arriva con un nettissimo ritardo ma l'importante è che ci sia. Loro rappresentanto il mio più grande rimpianto al Summer Breeze visto che mi sono perso la loro esibizione (causa sonno - troppo caldo) ma da come leggo in altre fonti pare abbiano fatto un'ottima figura. 

La band romana, dopo il buon "Days Of Nothing" del 2007, ritorna con questo "Oionos" che rappresenta il loro picco più alto. L'esperienza dei membri del combo (abbiamo gente che proviene da Klimt 1918 e Grimness) si fa sentire e notare. I Nostri si ispirano a ciò che han detto i Paradise Lost e compagnia bella rielaborandolo in chiave personale, la cosa che mi ha colpito di più è la voce di Marco Benevento profonda e oscura (con un altro cantante non uscirebbe lo stesso risultato). La musica è decadente e melodica, riesce a dare quel tocco di estrema malinconia, catapultandoti nel loro mondo in un sogno/incubo di un'ora. Trascrivendo la miseria in musica, i Foreshadowing si dimostrano una delle più grandi realtà del nostro paese. Certo siamo ancora ad Agosto ma per me questo full già può far parte tra i miglior album nostrani del 2010. Promossi con lode (e spero vivamente di poterli vedere in sede live).

VOTO: 8/10

Tracklist

1.   The Dawning

2.   Outsiders

3.   Oionos

4.   Fallen Reign

5.   Soliloquium

6.   Lost Humanity

7.   Survivors Sleep

8.   Chant Of Widows

9.   Hope. She's in the Water

10. Russians (Sting Cover)

11. Revelation 3:11


Salvo "S."

Contatti: http://www.myspace.com/theforeshadowing