mercoledì 26 maggio 2010

Recensione: Ufomammut - Eve



Genere: Doom

Uscita: 2010 / Supernatural Cat Records

Tipo: Full-length 


Dopo 2 anni dal precedente "Snailking" tornano gli Ufomammut con questo "Eve", un'unica composizione formata da 5 parti che si dividono in atmosfere psichedeliche e sognanti che salgono di intensità e scoppiano in esplosioni di uno stoner/doom desertico e lisergico come una lunga passeggiata nel buio più totale.
Ascoltando questo disco mi sono venuti in mente Sleep, Minsk, Black Sabbath e Pink Floyd.

Album che rappresenta una manna per gli appassionati del genere e di questa band. Personalmente tra i dischi dell'anno.

VOTO: 8/10

Tracklist:

1. Eve


Matteo "Marciottide"

Contatti: http://www.myspace.com/ufomammut 

domenica 16 maggio 2010

Recensione: Nefarium - Ad Discipulum



Genere: Black


Uscita: 2010 / Agonia Records

Tipo: Full-length



Torna una delle black metal band più affermate del panorama italiano. Dopo il più che ottimo “Haeretichristus” del 2008, la band proveniente dalla Valle d’Aosta ci conferma le sue potenzialità.

In Italia ho sentito veramente poche band in grado di esprimere tanta rabbia e malvagità nella musica. Mi trovo dinanzi a mezz’ora di black metal tiratissimo, blasfemo e oscuro. Le melodie e gli assoli danno un tocco di personalità, la voce di Carnifex è demoniaca come se provenisse dagli abissi più dell’Inferno. Un altro punto a favore è rappresentato dalla produzione, pulita al punto giusto e mai caotica (potrebbe essere un controsenso visto il genere ma è così ndr). Se devo fare degli accostamenti con i “nomi grossi” citerei sicuramente la scena svedese e band come Marduk, Watain e i primi Dark Funeral. Da notare gli special guest nell’album a partire dal batterista dove abbiamo Garghuf (Enthroned, Gorgoroth ndr) ,Archaon dei 1349 alla chitarra nell’opener “Tongue Of The First Pope” e “Shepherd For Dead Lands” e il sommo Wildness Perversion dei Mortuary Drape come guest vocals in “The Bastard Son Of Satan”.

I Nefarium continuano ad essere una grande realtà e questo album rappresenta la conferma. Quando si hanno certe band bisogna soltanto supportare la scena nostrana. Complimenti.

VOTO: 8/10

Tracklist:

1. Tongue Of The First Pope (Simon Peter)

2. Hands Bleeding Fear (Pontius Pilate)

3. The Bastard Son Of Satan (Jesus Christ)

4. Shepherd For Dead Lambs (Johan The Baptist)

5. Sharpering The Spear Of Longinus (Cassius Longinus)

6. Servus Servorum Satanae (Benedictus XVI)

7. Seven Whores Of Magdala (Mary Magdaleine)

8. Mass Infanticide By The King Of Judea (Herod The Great)


Salvo “S.”



Contatti: http://www.myspace.com/nefarium

giovedì 13 maggio 2010

Recensione: Thunderstorm - Nero enigma



Genere: Doom 

Uscita: 2010/ Dragonheart

Tipo: Full-length

Nuova release per la band bergamasca, che si è sempre confermata come uno dei migliori act nostrani in ambito doom. Li avevamo lasciati con un sound striato di heavy, e li ritroviamo con questo tratto ancor più marcato. “Nero enigma”, infatti, si attesta come l’album meno legato al classico doom sound finora composto dai tre, ma non pensiate che questo voglia dire calo d’ispirazione o qualità. Queste due doti rimangono infatti inalterate, ed anzi, ci troviamo di fronte ad un lavoro davvero ottimo.

Il concept, perché di concept si tratta stavolta, riguarda un omicida che uccide solo donne e si snoda attraverso nove tracce fresche ed avvincenti. I soliti riff minacciosi e rallentati si alternano a parti più melodiche e di ampio respiro, che rendono le trame del disco piuttosto varie e fruibili anche per ascoltatori non particolarmente avvezzi al genere. I testi, che come in ogni concept che si rispetti sono curati e funzionali allo svolgersi della storia, sono stati scritti, come da tradizione, dal bassista Omar Roncalli ed egregiamente interpretati da un Fabio Thunder più ispirato ed “arioso” che mai. Aggiungiamo al tutto una produzione di buon livello (ad opera della stessa band) ed una confezione ben curata (bello il digipak ed interessante il rimando al lettering di “Profondo rosso”), elementi che non possono che far piacere ai pochi acquirenti di dischi rimasti al giorno d’oggi.

Una pecca? Un paio di riff che sanno di già sentito. Ma in mezzo a tanta qualità un occhio lo si chiude, e ben volentieri.

VOTO: 8/10
 
Tracklist :
 
1.  Nero Enigma (The Beginning)
 
2.  When April Dies
 
3.  Ophrys 
 
4.  5o25 
 
5.  Shallow 
 
6.  The Trial Of Life 
 
7.  Mechanical Delights 
 
8.  Monologue 
 
9.  Modus Operandi 
 
 
Mirco "AbysS" Gnagnarelli
 
Contatti: http://www.myspace.com/thunderstormlair
 

Recensione: Sadist - Season In Silence



Genere: Death

Uscita:  2010 / Scarlet

Tipo: Full-length

Non nascondo la mia attesa per questo disco. Sono infatti fra quelli che avevano trovato nell’omonimo album di questa band genovese tutto ciò che ad un disco di technical death si possa chiedere al giorno d’oggi. Classe, aggressività, freschezza, dinamica, tecnica, atmosfera, originalità ed un’ottima produzione. Le aspettative per il successore di quel disco, quindi, erano ben alte.

Vi dico sin da ora che le mie speranze non sono state tradite: già ad un primo ascolto, cosa insolita per un album di questo genere, il sound gelido ed aspro della band ci avvolge e conquista, lasciandoci apprezzare queste nuove atmosfere legate al concept sulla stagione più fredda dell’anno: l’inverno.

Dopo una breve intro (“Aput”) la tensione sale col proseguire dei brani, senza veri momenti di stanca che possano inficiare la caratura dell’album. Come al solito sugli scudi la prestazione di Talamanca, che infarcisce le canzoni dei suoi tradizionali ghirigori tastieristico-chitarristici, così da non far perdere loro un’unghia d’impatto rispetto alla produzione passata. C’è però da dire che manca un po’ di varietà, a volte le tracce sembrano amalgamarsi un po’ troppo, poco male però se la qualità delle stesse rimane comunque di ottimo livello.
Highlight del disco è sicuramente la title-track (disponibile in preview già mesi prima dell’uscita dell’album), cattiva e catchy quanto basta.

Nota di colore per l’artwork, sicuramente d’effetto.

In definitiva, Tommy & co. han regalato alla scena nostrana un nuovo gioiellino di cui andare fieri, seppure inferiore al predecessore, almeno per varietà.


VOTO: 7.5/10

Tracklist:

1.   Aput

2.   Broken and Reborn

3.   Season In Silence

4.   The Attic and the World of Emotions

5.   Evil Birds

6.   Ogron

7.   Night Owl

8.   Snowman

9.   Bloody Cold Winter

10. The Abyss

11. Frozen Hands

12. Hiberna


Mirco "AbysS" Gnagnarelli


Contatti: http://www.myspace.com/sadistribe

mercoledì 12 maggio 2010

Recensione: Rainfall - Lost In A Cold World




Genere: Gothic

Uscita: 2009

Tipo: EP



Ennesima premessa: tempo fa scrissi dei Remains In A View, portatori di un genere che non ho mai seguito e di cui conosco ben poco. Stessa cosa potrei dire per la seguente release. Ma come sempre farò il possibile…

I Rainfall sono una band romana formata nel 2006, dopo alcuni cambi di line-up i Nostri riescono a trovare una propria forma e debuttano con questo EP composto da 3 tracce intitolato “Lost In A Cold World”. Già dalla bella copertina immagino l’ascolto che mi aspetta: una base gothic metal che si va ad unire a linee melodiche e rock creando un qualcosa di personale. La buona prova della cantante Francesca Messali mi ha fatto rimandare ai nomi più grossi della scena italiana (Lacuna Coil, Godyva ndr). Si nota una particolare attenzione verso le chitarre, ben curate e onnipresenti. Le parti di tastiera danno un tocco orchestrale al prodotto, portando una vena quasi “romantica”.

Naturalmente aspettiamo un lavoro futuro per giudicare al meglio questa band ma il prodotto di presentazione è più che sufficiente.

VOTO: 6.5 / 10

Tracklist

1. Burning Rust

2. Ethereal

3. Thorns



Salvo “S.”



Contatti: http://www.myspace.com/rainfallroma

martedì 4 maggio 2010

Intervista a: Maelstrom



I Maelstrom sono portatori del sano thrash old school senza compromessi. Una band che dà il massimo soprattutto nelle loro esibizioni live. Risponde il fondatore Roberto….

Grazie ragazzi della disponibilità per questa intervista, e spero che serva per farvi conoscere anche da chi magari non vi ha mai ascoltato, anche perché secondo me meritate e non siete una delle solite cover band oramai inutili, soprattutto perché facendo canzoni vostre vi impegnate e penso crediate in quello che fate

Potete presentarmi la vostra band MAELSTORM dalla formazione a oggi, ci sono stati cambiamenti sia nello stile che nei componenti?

Ciao e grazie infinite per questa opportunità.

I Maelstrom si sono formati nel lontano 2002 grazie a una mia idea e all’amicizia che mi ha legato al primo batterista, Francesco e il nostro obiettivo era quello di suonare un thrash metal di stampo anni ’80.

La nostra formazione ha avuto moltissimi cambi nel corso degli anni ma la band era trainata da me e Francesco , questo però non ci ha dato l’opportunità di poter mettere su disco i nostri numerosi lavori a causa della scarsa tecnica da noi posseduta allora e dalla poco stabilità dei componenti del gruppo per i quali bisognava iniziare da capo.

Nel frattempo ci siamo “fatti le ossa” suonando molto dal vivo nella nostra città, che è Velletri ,e nella provincia di Roma.

Finalmente nel 2007, grazie all’esperienza maturata, e ad una formazione ormai stabile da 3 anni , siamo riusciti ad incidere il nostro primo album “ Bang in your ears”, naturalmente autoprodotto.

Le cose sembravano prendere la giusta piega , i nostri live aumentavano di pari passo ai nostri fans, il debutto riceveva una buona critica ma all’interno del gruppo crescevano le tensioni personali, fino all’abbandono di Francesco.

Con moltissima fatica ho cercato di portare avanti la band cambiando nel giro di 1 anno completamente formazione. Dopo una pausa di pochi mesi con l’entrata di Stefano alla batteria e di Gianni al basso, i Maelstrom acquistano un’intesa sia musicale che personale, formidabile.

Da Settembre del 2009, rientrati ormai pienamente in pista abbiamo iniziato a comporre nuovi brani e ad esibirci dal vivo continuamente.

Dall’inizio fino ad oggi il nostro stile è mutato in parte dal thrash più melodico, semplice e diretto, passando a quello più aggressivo , fino ad unire entrambe le cose sperimentando all’interno di queste suoni più ricercati e con strutture più complesse .

Quanti lavori avete fatto e quali sono?

Purtroppo soltanto “Bang in your ears” anche se il nostro repertorio è molto vasto.

I risultati riscontrati sono stati buoni?

Si può dire buoni all’interno della nostra regione poiché l’uscita del disco è stato un canale più diretto per comunicare con la gente.

I gruppi a cui vi siete ispirati per la vostra band?

Principalmente ai classici gruppi Thrash e dell’heavy metal in generale poi ognuno di noi ha la propria ispirazione musicale: ad esempio Gianni prende spunto dai Death e dagli Iron Maiden; Stefano dal puro thrash vecchio stampo anche se riesce sempre ad inserire parti innovative ; anch’io condivido i gusti di Stefano ma le mie ispirazioni vengono principalmente dagli Anthrax , Megadeth , Cathedral e Testament.

Possibili live e live già confermati?

Per ora abbiamo in porto 4 date:

il 06/03/2010 ad Ancona ma non sappiamo ancora la location,

il 13/03/2010 a Torvajanica (RM) alla “Lucciola”

il 27/03/2010 a Porto d’Ascoli (AN) al “Velvet Underground”

e dulcis in fundo…… il 09/04/2010 ad Avezzano (AQ) di supporto ad Andre Matos!

A livello underground quali sono le migliori band con cui avete suonato?

White skull , National Suicide , Disease, First Reason , Neurasthenia , Fingernails.

E' nata una particolare amicizia con le band con cui avete suonato?

Si, soprattutto con i First Reason. Sono ragazzi fantastici!

Che programmi avete per il futuro dei MAELSTORM e a che cosa ambite?

In programma abbiamo la registrazione del secondo full lenght che si chiamerà “ Hurricane” e sarà un concept album.

Per il futuro speriamo in un contratto con un’etichetta e tanti, tanti live , ma se i nostri sogni non si potranno avverare i Maelstrom continueranno a suonare in nome della passione per la musica.

Salutate a modo vostro
Vi ringraziamo per lo spazio che ci avete dato, TO THRASH IS OUR DUTY !!
 
 
Nico





Intervista a: No More Fear



No More Fear: nome che ha dato tanto alla scena abruzzese. Gruppo che dopo tanti sacrifici è stato ricompensato con un 2009 d’oro. Tour con i Finntroll ed esibizione al Total Metal Festival. Vediamo cosa ha da dirci il vocalist e fondatore Gianluca….

Ragazzi, innanzitutto grazie per la disponibilità, come introduzione presentiamo la band ai nostri lettori



GRAZIE MILLE PER IL VOSTRO INTERESSAMENTO CHE DIRE PER FARLA BREVE NO MORE FEAR 1997/2010 COERENZA, PASSIONE, ATTITUDINE

Cosa è cambiato dai tempi dello split con i Sin Driven Tide e dal primo album “Visions Of Irrationality”?


Dal punto di vista musicale sicuramente c’è stata una crescita individuale sia rispetto allo strumento sia nei confronti della proposta. Ovviamente i primi lavori risentivano di alcune lacune tecnico/compositive e di inadeguati sistemi di registrazione (il primo demo fu registrato su musicassetta). La nostra discografia presenta 3 album sostanzialmente diversi ma con soluzioni e messaggi molto simili tra loro. Penso che ogni nuovo album sia il degno successore del precedente.

Parlando di “Ethnoprison” ho notato delle influenze “progressive” (se così possiamo definirle) in alcuni brani, molto tendenti a gruppi come Opeth. Cosa ci potete dire a riguardo?


Ethno è sicuramente l’album più maturo e meglio registrato (ACME recording studios di Raiano/OUTER SOUND Studios di Roma) della nostra carriera. Ci ha portato via quasi 3 anni in fase di composizione dove abbiamo sviluppato un songwriting più ricercato, con soluzioni che risultassero meno scontate possibili. Ovviamente i termini di paragone possono essere molteplici. Facciamo parte del vecchio continente e della sua scuola e cercheremo sempre di dare il nostro contributo.

Sempre su “Ethnoprison”, come è stato giudicato dal pubblico e dalla critica?


A di sopra delle nostre aspettative!! Davvero, abbiamo avuto degli ottimi riscontri da parte di stampa e pubblico, recensioni al di sopra della sufficienza ed interessanti interviste. Tutto questo ha portato sul nostro nome una maggior attenzione che ci ha permesso poi di suonare molto di più in giro per l’Italia.

Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro. Nuove evoluzioni musicali o ritornerete al sound del passato?


L’evoluzione è proiettata verso una proposta più personale con una lente puntata sul nostro paese sulla nostra cultura e sulle nostre sonorità. Esibiremo una marcata Italianità sia nei riff che nei testi, provando a trasmettere la nostra visione di musica estrema italiana.

Domanda un po’ sul personale: cosa vi influenza nello scrivere i brani? Ognuno di voi si ispira a qualche artista in particolare?


Abbiamo un back ground variegato, diciamo che siamo innamorati di tutti coloro che sappiano tirar fuori dal proprio strumento qualcosa che emozioni……..

Passiamo all’attività live: il 2009 è stato un anno d’oro per voi, tour con i Finntroll (Total Metal Festival incluso). Cosa dobbiamo aspettarci dal 2010?


Hai ragione è stato un anno ricco di live. Ci ha permesso di mostrare dal vivo la nostra proposta regalandoci molte soddisfazioni. Il tour con i Finntroll ci ha fatto crescere molto, ci siamo confrontati con un grande gruppo e con tutta la professionalità che una cosa del genere richiede. La cosa migliore è stato il rispetto sincero che i ragazzi Fillandesi ci hanno dimostrato, nonché un inaspettato calore da parte del pubblico. (Un ringraziamento particolare va a Luigi Pisaniello della vivo management per aver creduto in noi) Per fine 2010 contiamo di entrare in studio per la nuova release. Abbiamo pronti già 8 pezzi e stiamo lavorando su altri. Sicuramente l’obbiettivo è portare il nuovo disco fuori dall’italia per parlare dell’italia.

Aspettatevi qualcosa di interessante….

Ormai girate da più di 10 anni e penso che come ogni band avrete alternato ottimi periodi a momenti di grande difficoltà . Quanto è difficile suonare metal in Italia?


La scena in italia dal 1997 è molto cambiata è cresciuta ed è diventata più competitiva con gli altri paesi.

Ciò nonostante è cresciuto anche un atteggiamento ricco di costume e povero di contenuti. Questo spiega anche la vita breve di alcuni giovani gruppi che hanno un fantastico myspace e una proposta musicale sicuramente trascurabile. La nostra carriera non ha mai rincorso nient’altro che la passione per fare quello che facciamo. La gioia sarebbe una sensazione astratta se non si conoscesse la difficoltà……

Lascio a voi l’ultima parola


Stiamo preparando un disco che ricorderà a tutti cosa vuol dire essere MADE IN ITALY….

P.S. grazie mille per l’intervista ragazzi e continuate sempre a tenere viva la scena

Di seguito il link con un pò di recensioni di ethnoprison:

http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendId=140203916&blogId=367372192

Salvo "S."

Intervista a: Extrema



Prima di iniziare la mia intervista, volevo ringraziarvi per avermi concesso questo onore
anche lo staff della Mind Over All ringrazia e complimentarvi con voi per i vostri live che sono sempre un bel "MASSACRO COLLETTIVO", ci siamo visti anche un paio di volte al Rockaway dove avete anche registrato il vostro video(mi complimento anche per quello)e al concerto dei grandissimi MOTORHEAD a Roma, detto questo possiamo iniziare con le domande...

Cosa potete dirmi del vostro esordio, cosa si prova a salire sul palco la prima volta, magari con un gruppo di grande spessore?

Sono passati ormai così tanti anni che i ricordi sono un pochino offuscati, comunque eravamo in giro da quasi tre anni e nel 1987 ci venne data la possibilità di aprire per gli Slayer, la data milanese del tour di “Reign in blood”, mi ricordo quell’entusiasmo cieco da kamikaze, le gambe che tremavano prima di salire sul palco, ci sembrava di avere raggiunto il punto più alto della nostra avventura, invece in un certo senso partì tutto da lì.

Quando avete iniziato il vostro progetto quali erano le vostre intenzioni e cosa vi aspettavate dal futuro?

Quando inizi una band lo fai pensando di diventare famoso almeno quanto i Rolling Stones, poi ovviamente non succede mai, soprattutto in Italia, ma nel nostro caso con impegno e determinazione siamo riusciti a ritagliarci un piccolissimo spazio ma di rilievo almeno nel nostro mercato, ci abbiamo creduto anche quando sembrava non succedesse nulla.

Da chi avete se posso dire, preso spunto, quale o quali gruppi sono stati uno spunto per iniziare?


Quando abbiamo iniziato noi i punti di riferimento erano i vari Iron Maiden, Judas Priest, Angel Witch, Van Halen, Motorhead, Raven, GBH, poi sono arrivati Venom, Metallica, l’idea iniziale che poi era legata anche al nome era quella di fare un metal velocissimo che stesse agli estremi tra metal e punk, ecco da dove viene il nostro nome Extrema.

Quali sono state le maggiori difficoltà , incontrate lungo vostra strada?


Di difficoltà ne incontriamo anche oggi, e penso che ne incontreremo sempre, suonare metal e soprattutto metal non commerciale è difficilissimo, nel nostro paese è ancora più difficile.


A cosa vi ispirate principalmente per le tematiche delle vostre canzoni?


A livello di liriche evitiamo il più possibile di scrivere di cose banali e disconnesse dalla realtà, GL è molto bravo a scrivere di situazioni reali senza essere retorico.

Come mai, la collaborazione con gli Articolo 31 nel 2003, che sono di tutt'altro genere?


Perché molto semplicemente era una cosa stimolante, avere la possibilità di confrontarsi compositivamente con persone distanti dal nostro modo di intendere la musica ci ha fatto crescere ulteriormente, nella nostra esperienza è stata una cosa positiva.

Parlando sempre di collaborazioni, cosa mi dite con le vostre numerose partecipazioni a Rock TV? Ormai per voi è diventata come una famiglia


A Rock tv ci facciamo vedere quando abbiamo qualcosa da promuovere, come del resto in tutti i posti dove si possa promuovere la nostra musica.

Viste anche le vostre esperienza estere che ne pensate del pubblico estero e del pubblico italiano, per concludere la domanda essendo marchigiano, che ne pensate di noi marchigiani?


Come dico sempre il mondo è paese, ci sono posti in Europa dove è meglio dell’Italia e posti In Italia dove è meglio che essere in Europa, dipende sempre dall’entusiasmo dei fan, nel nostro paese si pensa che basta andare all’estero ed è tutto meglio, non è vero, sulle Marche cosa dire personalmente ho alcuni amici veri che sono Marchigiani e quando ho del tempo libero mi piace venire a passare del tempo nella vostra regione, poi le rare volte che suoniamo da voi la risposta è sempre ottima.

Cosa potete dirmi dei vostri cambiamenti negli anni?


Musicalmente abbiamo sperimentato un po, senza mai perdere di vista da dove siamo partiti, a qualcuno questa cosa non è piaciuta, ai fan veri questa cosa è piaciuta molto, forse anche solo perché non si sono fermati ad un ascolto superficiale della nostra musica, comunque sia, quest’anno sono 25 anni che esistono gli Extrema, e la voglia di provare ad aggiungere sempre più dettagli alla nostra musica c’è.

Siete soddisfatti e cosa potete dire a proposito del vostro ultimo cd?


Si siamo molto soddisfatti, l’album è diretto vario e molto attuale, l’energia è a livelli altissimi, cosa possiamo chiedere di più ….

Che intenzioni avete per il futuro? Nuovi progetti?


Per il momento stiamo cercando di promuovere il più possibile questo album, ci crediamo molto e pensiamo possa fare molto bene, quindi vorremmo suonare live il più possibile.

Lascio a voi le ultime parole

Grazie del supporto


Niko