martedì 4 maggio 2010

Intervista a: No More Fear



No More Fear: nome che ha dato tanto alla scena abruzzese. Gruppo che dopo tanti sacrifici è stato ricompensato con un 2009 d’oro. Tour con i Finntroll ed esibizione al Total Metal Festival. Vediamo cosa ha da dirci il vocalist e fondatore Gianluca….

Ragazzi, innanzitutto grazie per la disponibilità, come introduzione presentiamo la band ai nostri lettori



GRAZIE MILLE PER IL VOSTRO INTERESSAMENTO CHE DIRE PER FARLA BREVE NO MORE FEAR 1997/2010 COERENZA, PASSIONE, ATTITUDINE

Cosa è cambiato dai tempi dello split con i Sin Driven Tide e dal primo album “Visions Of Irrationality”?


Dal punto di vista musicale sicuramente c’è stata una crescita individuale sia rispetto allo strumento sia nei confronti della proposta. Ovviamente i primi lavori risentivano di alcune lacune tecnico/compositive e di inadeguati sistemi di registrazione (il primo demo fu registrato su musicassetta). La nostra discografia presenta 3 album sostanzialmente diversi ma con soluzioni e messaggi molto simili tra loro. Penso che ogni nuovo album sia il degno successore del precedente.

Parlando di “Ethnoprison” ho notato delle influenze “progressive” (se così possiamo definirle) in alcuni brani, molto tendenti a gruppi come Opeth. Cosa ci potete dire a riguardo?


Ethno è sicuramente l’album più maturo e meglio registrato (ACME recording studios di Raiano/OUTER SOUND Studios di Roma) della nostra carriera. Ci ha portato via quasi 3 anni in fase di composizione dove abbiamo sviluppato un songwriting più ricercato, con soluzioni che risultassero meno scontate possibili. Ovviamente i termini di paragone possono essere molteplici. Facciamo parte del vecchio continente e della sua scuola e cercheremo sempre di dare il nostro contributo.

Sempre su “Ethnoprison”, come è stato giudicato dal pubblico e dalla critica?


A di sopra delle nostre aspettative!! Davvero, abbiamo avuto degli ottimi riscontri da parte di stampa e pubblico, recensioni al di sopra della sufficienza ed interessanti interviste. Tutto questo ha portato sul nostro nome una maggior attenzione che ci ha permesso poi di suonare molto di più in giro per l’Italia.

Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro. Nuove evoluzioni musicali o ritornerete al sound del passato?


L’evoluzione è proiettata verso una proposta più personale con una lente puntata sul nostro paese sulla nostra cultura e sulle nostre sonorità. Esibiremo una marcata Italianità sia nei riff che nei testi, provando a trasmettere la nostra visione di musica estrema italiana.

Domanda un po’ sul personale: cosa vi influenza nello scrivere i brani? Ognuno di voi si ispira a qualche artista in particolare?


Abbiamo un back ground variegato, diciamo che siamo innamorati di tutti coloro che sappiano tirar fuori dal proprio strumento qualcosa che emozioni……..

Passiamo all’attività live: il 2009 è stato un anno d’oro per voi, tour con i Finntroll (Total Metal Festival incluso). Cosa dobbiamo aspettarci dal 2010?


Hai ragione è stato un anno ricco di live. Ci ha permesso di mostrare dal vivo la nostra proposta regalandoci molte soddisfazioni. Il tour con i Finntroll ci ha fatto crescere molto, ci siamo confrontati con un grande gruppo e con tutta la professionalità che una cosa del genere richiede. La cosa migliore è stato il rispetto sincero che i ragazzi Fillandesi ci hanno dimostrato, nonché un inaspettato calore da parte del pubblico. (Un ringraziamento particolare va a Luigi Pisaniello della vivo management per aver creduto in noi) Per fine 2010 contiamo di entrare in studio per la nuova release. Abbiamo pronti già 8 pezzi e stiamo lavorando su altri. Sicuramente l’obbiettivo è portare il nuovo disco fuori dall’italia per parlare dell’italia.

Aspettatevi qualcosa di interessante….

Ormai girate da più di 10 anni e penso che come ogni band avrete alternato ottimi periodi a momenti di grande difficoltà . Quanto è difficile suonare metal in Italia?


La scena in italia dal 1997 è molto cambiata è cresciuta ed è diventata più competitiva con gli altri paesi.

Ciò nonostante è cresciuto anche un atteggiamento ricco di costume e povero di contenuti. Questo spiega anche la vita breve di alcuni giovani gruppi che hanno un fantastico myspace e una proposta musicale sicuramente trascurabile. La nostra carriera non ha mai rincorso nient’altro che la passione per fare quello che facciamo. La gioia sarebbe una sensazione astratta se non si conoscesse la difficoltà……

Lascio a voi l’ultima parola


Stiamo preparando un disco che ricorderà a tutti cosa vuol dire essere MADE IN ITALY….

P.S. grazie mille per l’intervista ragazzi e continuate sempre a tenere viva la scena

Di seguito il link con un pò di recensioni di ethnoprison:

http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendId=140203916&blogId=367372192

Salvo "S."

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