lunedì 10 gennaio 2011

Recensione: Oblyvion - Afterlife



Genere: Death

Uscita: Self / 2011

Tipo: EP 

Arrivano al debutto gli Oblyvion. I ragazzi,provenienti da Tuscania in provincia di Viterbo,sono attivi dal 2004 ma a causa di molteplici “disavventure” sono riusciti solamente ora a pubblicare il frutto di tutto il sangue,sudore e lacrime versati in questi anni.Il gruppo propone un melodic death di stampo moderno,molto atmosferico e ciò può essere ascoltato subito su “At The Gates...”,ottimo intro che fa venire “l'acquolina in bocca”!Tastiere solenni ed evocative supportate da chitarre malinconiche(che però ad un certo punto si perdono un po' per strada)fino ad arrivare al pattern finale di batteria che ci porta dritti a “Oblyvion”...E' guerra!Blast beat furioso,chitarre veloci e melodiche danno inizio al caos!Non poteva esserci attacco più azzeccato,anche se la combinazione riff/blast beat poteva essere ripetuta per un altro giro invece di attaccare subito con la strofa,che comunque si rivela convincente!Il ritornello di questa canzone è una bomba,acchiappone quanto basta per rimanere in testa!Successivamente i nostri si dilungano troppo negli assoli,molto curati ma anche altrettanto prolissi...Peccato,questo è un gran pezzo che con assoli un po' più brevi sarebbe stato ancora più di qualità!
L'ascolto prosegue con “Afterlife”,brano strumentale che riconferma la bravura di questi ragazzi nel comporre musica dal grande impatto atmosferico,con quel gusto malinconico che non può lasciare indifferente l'ascoltatore!Le tastiere sono nuovamente sugli scudi grazie a splendide melodie,seguite dalle chitarre che riescono a creare dei giochi melodici veramente molto belli!Anche l'assolo è stato costruito molto bene,così come lo stacco successivo! Arriviamo alla fine di questo EP con “Mental Disease”,canzone dalle forte tinte gothic(in certi punti mi ha fatto pensare ai The Vision Bleak anche se,come potete immaginare,gli Oblyvion sono un tantino più pesanti a livello musicale) ma che riporta la band su territori più aggressivi! La strofa è bella decisa e presenta un groove coinvolgente,al contrario il ritornello non mi ha proprio convinto...Poteva essere costruito un po' meglio,mi sarebbe piaciuto un po' più pieno e martellante!Una cosa che mi ha colto di sorpresa è stata la “ghost track” che parte dopo un po' di secondi dalla fine dell'ultima traccia...Si tratta di Fear Of The Dark e il gruppo l'ha riproposta veramente alla grande!
A conti fatti,Afterlife è un EP che si lascia ascoltare piacevolmente,anche grazie all'ottima produzione sonora che valorizza molto bene tutti gli strumenti!I ragazzi hanno ottime doti tecnico/esecutive anche se quest'ultime certe volte li portano ad essere esagerati dal punto di vista degli assoli come nei casi di “Oblyvion” e “Afterlife”...Ci sono altre cose che non mi hanno convinto;certe strutture dei brani potevano essere rese meglio e qui mi ricollego anche al discorso della fase solista...Gli assoli hanno la loro importanza ma non dimentichiamoci che in un genere come questo prima di tutto bisogna essere incisivi(la sana ultra violenza,come direbbe un certo Alexander DeLarge)!Inoltre le vocals sono risultate un po' monocorde in certi momenti...Vincenzo Lodolini(cantante/chitarrista della band)ha un growl che dal punto di vista tecnico/esecutivo risulta molto buono(mi ha ricordato un mix tra Taneli Jarva e Johan Hegg)ma che talvolta pecca un po' in espressività...In ogni caso aspetto vivamente gli Oblyvion alla loro prossima uscita discografica;hanno le potenzialità per comporre musica di qualità e devono sfruttarle al meglio!Consiglio agli amanti del melodic death(o del metal estremo in generale)di dare una possibilità agli Oblyvion e al loro Afterlife,chi invece reputa certe sonorità troppo pesanti è meglio che lascia perdere e torna dai suoi folletti o a cotonarsi e a truccarsi come un trans.

Voto: 7/10

Tracklist:

1. At The Gates...
2. Oblyvion
3. Mental Disease

Manuel Palombi

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