mercoledì 6 ottobre 2010

Intervista a: Malanoctem



Salve ragazzi, benvenuti sulla MOA webzine. Siete da poco sulle scene, quindi presentatevi ai nostri lettori

Ciao a tutti, sono Marco D. Falco, batterista dei Malanoctem, band geograficamente nata a Lanciano nel 2006 con lo scopo di esplorare le varie sfaccettature della musica Metal (e non solo), senza i limiti e le imposizioni che questo genere si ostina spesso a portarsi dietro.
L'obiettivo della Band è valorizzare la personalità e le influenze di ogni singolo componente del gruppo, cercando di farle confluire in maniera omogenea in un'unica direzione, al fine di rendere la nostra musica credibile e coerente con se stessa, e perché no, anche personale.
Non vogliamo fare gli alternativi a tutti i così, ma solo essere noi stessi.
Puro istinto e nessun limite!


Nell’ultimo anno ci sono stati vari avvicendamenti nella line up, fra cui addirittura l’uscita di quelli che erano i fondatori e maggiori compositori del gruppo (Giuseppe e Matteo). Come avete affrontato la cosa e cosa è cambiato nelle dinamiche del gruppo dopo la loro defezione?

Sono stati momenti molto delicati e complicati da gestire.Si è sempre combattuti tra il bene del gruppo ed il bene del singolo.Cercare di scegliere la soluzione che accontenti tutti spesso non accontenta nessuno e quindi a malincuore si prendono decisioni drastiche.Non è stato piacevole, ma bisogna ammettere che il gruppo a livello musicale non ne ha risentito, infatti Matteo e Giuseppe sono stati principali compositori solo nella prima parte della storia del gruppo, terminata con la tua breve militanza nella Band, da quel punto in poi i Malanoctem hanno cambiato pelle e si sono evoluti e chi non è riuscito a stare al passo ha dovuto purtroppo fermarsi.
Quello che ascolterete nel nostro primo album e dal vivo saranno canzoni composte al 100% dall'attuale formazione.
I Malanoctem adesso sono solo questi, e sinceramente non potrei chiedere di meglio!


Negli ultimi tempi molte band hanno deciso di recuperare l’idioma nostrano a sfavore dell’imperante lingua inglese per i testi delle canzoni, ed anche voi avete fatto questa scelta. Come mai pensate che sia in corso questo revival della nostra lingua?

Non so come mai sempre più Band adottano questa soluzione, che in realtà non dovrebbe suscitare stupore contando che siamo in Italia.
Io di certo riuscirei ad esprimermi al 100% solo parlando la mia lingua, in inglese dovrei scendere a compromessi.Ci sono pro e contro in questa scelta ovviamente, come in tutte le cose.
Non esiste la "giusta" via e dunque noi presentiamo la "nostra" via.
Se devo dire la mia penso che accada questo in diretta conseguenza della sempre maggiore consapevolezza nei propri mezzi della scena Metal Italiana, l'esterofilia e la suddidanza nei confronti del Metal estero non ha ragione di esistere, a livello musicale ci sono alcune realtà , come Death SS e Necrodeath per dirne un paio tra "gli storici", che il resto del mondo ci invidia (e succede, anche tra i musicisti esteri affermati).
Siamo Italiani e comunichiamo in italiano, non rinneghiamo e non ci vergogniamo di ciò che siamo.


So inoltre che siete molto attaccati al vostro territorio, tanto da chiamare la band col vecchio nome di un paesino abruzzese, diteci qualcosa di più in proposito

Il nome Malanoctem deriva da "Montebello sul Sangro", un paesetto praticamente adiacente a Pennadomo, dove risiedo.L'Abruzzo ha uno splendido paesaggio naturalistico, che tutti noi apprezziamo e valorizziamo.Ed è innegabile che ciò abbia un'influenza su di noi.
Non è necessario cercare il bello sempre in terre lontane, apriamo gli occhi e sopratutto la mente e soffermiamoci un attimo a guardare a quanto ci circonda.
Con questo non intendiamo collocarci nel filone cosiddetto "Pagan Metal" o "Folk Metal", non abbiamo nulla a che vedere con queste realtà a livello musicale(pur apprezzando la proposta di molti gruppi di questo genere).
Ci stiamo solo presentando a voi dicendo:"Ragazzi, siamo Italiani, veniamo dall'Abruzzo e questo è il nostro biglietto da visita!"


Avete da poco iniziato con l’attività live. Qual è stato il responso del pubblico ai vostri primi concerti?

Considerando la nostra poca esperienza in sede live ed il fatto che i Malanoctem sono una formazione "nuova", direi che sta andando bene, i locali ci danno fiducia ed il pubblico non manca mai, per noi è già un grande risultato, specie considerando il fatto che non abbiamo ancora pubblicato il nostro primo album ed il nostro nome è dunque relativamente "sconosciuto".
Siamo solo agli inizi, ma il lavoro duro è per noi pane quotidiano.


Cosa pensate che sia il punto di forza delle vostre esibizioni e su cosa, invece, pensate ci sia da lavorare?

Abbiamo una grande carica emozionale ed una forte energia da sfogare.Nei nostri live non ci risparmiamo di certo, diamo tutto alla causa della musica.
Siamo come un'auto sportiva che viaggia in autostrada contromano a 200 km/h!Ahahah
Dobbiamo ancora lavorare su resa sonora e tecnica a livello di coesione degli strumenti in sede live.Non siamo ancora dei professionisti, questo è certo, ma il cammino intrapreso è quello giusto!


Dopo l’esperienza del “Promo 2009”, quando potremo assaggiare del nuovo materiale in studio firmato Malanoctem?


L'album uscirà sicuramente nel 2011, e non avrà nulla a che spartire con il "promo 2009".

Ci siamo presi un bel po di tempo per la composizione e arrangiamenti, abbiamo scartato moltissimo materiale, quando qualcosa non andava abbiamo reiniziato il lavoro senza pensarci troppo, abbiamo ritoccato, cambiato, tagliato.
Ogni cosa che sentivamo di poter fare, l'abbiamo fatta.
Ora i pezzi sono tutti pronti ed andranno registrati finalmente.
Sarà un lavoro molto diverso sia a livello di stile che di arrangiamenti, più maturo e più completo.
Dal mio punto di vista nettamente migliore.
Una musica che finalmente rappresenterà ogni singolo componente dei Malanoctem.


Come mai avete deciso di adottare la formula del concept per il vostro nuovo lavoro?

Per esprimere al meglio a livello di coesione musicale la nostra provenienza ed il nostro retaggio culturale. Come dicevo prima, questo non è un elogio o un'affermazione di una fantomatica supremazia da parte dell'Abruzzo su altri territori, ma solo un bilgietto da visita.Siamo Italiani, veniamo dall'Abruzzo e non fingiamo di essere ciò che non siamo.


Il vostro prossimo obiettivo?

Pubblicare il nostro primo Album, suonare live il più possibile e sopratutto cercare di offrire qualcosa di personale a chi ci ascolta o assiste ad un nostro live.
Dare un motivo per scegliere i Malanoctem invece di un'altra formazione.
Un traguardo ambizioso e fine ultimo del musicista, sono ben conscio che pochi riescono nell'impresa.
Ma questo è il nostro obiettivo, suonare ciò che ci piacerebbe ascoltare.


Bene ragazzi, vi ringraziamo e vi auguriamo un in bocca all’ulver!

Grazie a voi per il supporto e l'attenzione che riservate al Metal a tutti i livelli, permettendo a Band emergenti come la nostra di poter dire la loro.
Ciao Mirco!


Mirco "Abyss" Gnagnarelli

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