giovedì 28 ottobre 2010

Intervista a: Natrium

I sardi Natrium tornano sulla scena nostrana lanciando un singolo che sta facendo il giro del web (http://www.youtube.com/watch?v=xPk6DUrqwL0). Dopo aver lavorato con Stefano Morabito i Nostri sono alla ricerca di una label per lanciare definitivamente il full. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere (via MSN) con il cantante della band Lorenzo...


Sentendo "Elegy for the flesh" ,il singolo che avete fatto circolare, ho sentito una forte influenza dei Suffocation quanto peso ha avuto per voi questa band?
Ah beh lo prendo come un complimento visto che i Suffocation sono i miei preferiti e li considero i maestri del genere anche se in fase compositiva cerchiamo di evitare un riferimento troppo evidente alle band che ci piacciono ma ormai è quasi impossibile non citare quelli che il genere l'hanno inventato.

Parlando del vostro nuovo lavoro com'è stato lavorare con Stefano Morabito e nei suoi 16th Cellar Studios?
E' stata un esperienza incredibile, da anni registrare li era un mio sogno, la maggior parte delle band che ascolto e che spaccano hanno un suono da paura e hanno registrato li, basti pensare ai Fleshgod Apocalypse o gli Hour Of Penance. Vedevo quello studio come un Morrisound italiano e Stefano come un nuovo Scott Burns. Ed in effetti per me è cosi e ora ne ho la conferma Stefano Morabito è un grande, ha una competenza estrema ed è specializzato nel genere. Non è una cosa semplice, trovi tanti che sono bravi e competenti ma non hanno conoscenza specifica di Death metal.

E riguardo l'artwork come è ricaduta la scelta su Par Olofsson?
Per noi che veniamo dalla Sardegna è stato un grosso sacrificio ma ne è valsa la pena. Ecco vedi Par era un altro sogno, la scelta era tra Dan Seagrave ma è praticamente impossibile, John Zig, Marco Hassman e Par Olofsson. Avremmo potuto tirare a sorte perchè sono degli artisti allucinanti.Par ha uno stile molto naturale simile a un dipinto, le sue opere non sembrano fatte con photoshop.Alla fine l'abbiamo contattato e si è rivelato disponibilissimo e molto professionale, mi mandava delle bozze e aggiornamenti di continuo e ha accontentato le nostre richieste.

E direi che il risultato è stato piu che ottimo davvero eccellente...
E comunque dalle sue opere sembrava il piu adatto a mischiare organico e biomeccanico per l'idea dell'artwork che avevamo son contento che ti piaccia, quando abbiamo visto l'opera finita ci è caduta la mascella prima mi sono occupato io di queste cose ma non c'è paragone, ora faccio solo ciò che è di contorno, il booklet il myspace ecc. ecc.

Ritornando allla musica cosa è cambiato in "Elegy for the flesh" rispetto ai precedenti lavori possiamo aspettarci qualche novità?
Il nuovo album è un taglio netto con il passato. Il demo precedente Inscribed in the victims scars è stato il primo con la nuova formazione ed è servito da rodaggio per quello che stiamo facendo adesso. Prima i Natrium facevano un death metal vecchia scuola con influenze thrash, adesso la velocità e la brutalità sono molto superiori. In Elegy for the flesh ci sono 8 tracce alcune "ignoranti" come il singolo altre più articolate e varie. Non pensiamo che si debba andare a manetta per forza tutto il disco, c'è spazio per pezzi lenti e sofferti ed emerge anche un po di melodia.

Quanto il cambio di line up ha influito sul vostro sound?
In pratica della formazione originale dal 2001 sono rimasti solo i fondatori Andrea ed Edoardo De Muro, chitarrista e batterista. Io e Alessio Locci, l'altro chitarrista, siamo arrivati nel 2008. Io canto brutal death dal 94, ho sempre fatto solo questo genere pur ascoltando veramente di tutto, Alessio ha esperienze varie dal metal classico al thrash con molta voglia di suonare roba più pesante. In fase compositiva ognuno mette il suo contributo, nel disco ci sono idee e riff di tutti, non siamo una band con un compositore unico. Alla fin fine ci piace il brutal death dei gruppi più grandi dai Suffocation ai Cannibal Corpse ai Deeds of Flesh ma anche roba come i Cynic, i Death e i meshuggah. Io sono un malato di progressive italiano anni 70 jazz e Frank Zappa, cerchiamo di sperimentare pur rimanendo nel genere che rimane brutal death.

Voi siete in Sardegna immagino che non dev'essere facile riuscire ad avere un'attività live fuori dall'isola esperienze passate e soprattutto progetti per il futuro?
Si purtroppo non è facile. Dobbiamo fare dei grossi sacrifici economici.
In passato abbiamo fatto un paio di date in UK ed è stato fantastico essere riusciti a suonare li senza il supporto di organizzatori o agenzie esterne.Anche il lavoro può essere un problema, ma se dovesse capitare un tour importante si farà uno sforzo in piu suonare solo in Sardegna non basta, e qui i posti per suonare stanno diminuendo, cercheremo di andare in giro il più possibile si prospettano un bel po di date in "continente" questo inverno, stiamo organizzando. 

Bene bene chissa che non mi capiti di godermi un vostro live
ah be lo spero proprio!

Riguardo alla Sardegna cosa mi voui dire riguardo alla scena metal sarda? E della scena death italiana?
Qui ci sono band molto valide e musicisti veramente forti, ad esempio Simone Piras che ora è batterista negli Hour of Penance. Ci sono gruppi come i Deathcrush, i Mutilated soul che fanno death metal da paura e anche i giovani Demons Bridge o gli ill brain. Purtroppo la mancanza di spazi e le difficoltà varie rendono difficile la vita ma ora per fortuna c'è internet e altri modi di farsi conoscere ai "miei tempi" c'erano le cassette ahuhauhuaa

E si noi "vecchietti" non eravamo cosi fortunati ahah
La scena death metal italiana sta vivendo il periodo più bello che io ricordi, in passato ci son state band fortissime come gli Electrocution di cui son grande fan, ora ce ne son tantissime, gli Hour Of Penance, i Septycal Gorge, i Fleshgod Apocalypse, Vomit The Soul.... continuerei all'infinito. Son contento che queste band abbiano il successo che si meritano e che si stiano facendo rispettare all'estero.

Si concordo ricordo i Tools Of Torture che quest'anno al Mountains Of Death si son fatti sentire mi auguro che anche voi possiate ricevere i giusti consensi sia nella nostra isola che all'estero
Grazie lo spero anch'io, anche se già quel poco che abbiamo realizzato mi rende felice, ormai è una vita che ci proviamo sia come Natrium che con le band precedenti. 

Bene penso di averti rubato fin troppo tempo quindi chiudo qui l'intervista lascio a te la parola per chiudere e grazie per la disponibilità
Grazie a te per lo spazio che ci hai concesso, un saluto dai Natrium e speriamo di potervi far sentire il nuovo album presto (augurandoci di trovare una label in tempi brevi)!

Intervista fatta da Gianluca Lopez

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